Una frase goliardica? Uno scherzo o una provocazione riusciti male?
Certamente si tratta di un’azione sessista e vergognosa, soprattutto se non è stata meditata, perché dimostra quanto sia facile continuare a considerare le donne in primis degli oggetti sessuali.
Il deplorevole episodio ha avuto luogo in provincia di Verona: il vicesindaco di Fratelli d’Italia di Roverè Veronese, un paese della Lessinia, Loris Corradi, ha sfoggiata domenica, salendo sul palco della sagra del paese, una maglietta con su scritto uno slogan sessista, “Se non puoi sedurla…puoi sedarla”.
Se, nel corso della manifestazione, c’è stata solo qualche risatina e bisbiglio, nelle ore successive è montata la polemica, prima con una lettera inviata al giornale locale, poi sui social, dove le donne di tutti i colori politici si sono inalberate contro il vicesindaco.
Anche la sezione veronese di Potere al Popolo ha denunciato senza mezzi termini l’episodio: «”Se non puoi sedurla…puoi sedarla“. È questa la maglia con cui il vice sindaco di Roverè Veronese si è presentato sul palco della tradizionale festa di Santa Viola. È un orrore, – si legge ancora nella nota di Potere al Popolo – una maglia ignobile, che manifesta la cultura dello stupro che i politici leghisti sono abituati ad usare come elemento per discriminare e costruire un nemico esterno. Ma questo nemico è interno, – si conclude la nota di Potere al Popolo – nelle relazioni di vita quotidiana di milioni di donne, che subiscono violenze quotidiane, abusi, insulti sessisti, a casa, sul lavoro, nella vita pubblica».
Dal canto suo, in una nota il Carroccio ha smentito che Corradi fosse leghista come antecedentemente era stato scritto: “Il vicesindaco non è tesserato della Lega, ma è un esponente di FdI di cui è anche è stato nominato coordinatore locale del partito nel 2018″. “Corradi non fa parte del mondo Lega e non ne conosce ideali e programmi. Da sempre la Lega è in prima linea per difendere i diritti delle donne in ogni contesto sociale. Chiediamo quindi che gli organi d’informazione che hanno diffuso la notizia errata correggano immediatamente“, ha concluso la nota.