Diciamocela tutta: con una sanità appena uscita da decenni di commissariamento, l’epidemia di Coronavirus in Campania poteva rivelarsi un’ecatombe.
Ed invece, grazie soprattutto al pugno duro del suo governatore, Vincenzo De Luca, e alla disciplina mostrata dalla popolazione, i contagi sono stati tenuto sotto controllo e i morti totali, dall’inizio della pandemia, a stento hanno raggiunto quelli registrati in una sola giornata in Lombardia.
Ma come De Luca ha più volte ribadito, è sbagliato abbassare la guardia proprio ora, ed infatti le misure restrittive sono state prorogate ad inizio maggio senza nessuna eccezione, neppure quelle concesse dal governo per cibo da asporto, librerie e cartolibrerie.
Ma comunque si deve pensare alla graduale riapertura, e proprio per questo De Luca nella giornata di ieri si è riunito con tutti gli esperti per stilare un cronoprogramma della “famigerata” fase 2.
Il governatore ha poi pubblicato quanto deciso sulla sua pagina Facebook: “E’ in corso di definizione in queste ore, un Piano Regionale per lo screening di massa sui cittadini campani. Questo piano di monitoraggio, di prevenzione e di cura relativo al Covid-19, deve svilupparsi in modo parallelo con il piano di rilancio delle attività economiche e sociali. La Fase 2, che è ormai prossima, non dovrà mai perdere di vista il controllo sanitario e la garanzia di sicurezza per le nostre famiglie.
Il Piano Regionale di screening dovrà coinvolgere centinaia di migliaia di nostri concittadini, nel corso delle prossime settimane. È un Piano ordinato, organizzato, non propagandistico, che sarà articolato in tre azioni.
a) Sviluppo ulteriore delle attività ordinarie presso i laboratori pubblici e l’Istituto Zooprofilattico, di controllo del contagio tramite l’uso dei tamponi. L’obiettivo è quello di giungere, procurandosi le forniture necessarie, soprattutto in materia di reagenti, a lavorare circa 3000 tamponi al giorno. Questa attività è destinata soprattutto a persone sintomatiche.
b) Screening mirato su alcune fasce particolari: familiari di pazienti in isolamento domiciliare; personale sanitario e delle forze di polizia; soggetti che riprendono l’attività economica; anziani delle case di accoglienza; fasce deboli (disabili, malati di diabete…); operatori del trasporto, dipendenti pubblici a contatto con l’utenza etc.
In tale attività si prevede un coinvolgimento pieno di strutture pubbliche e di laboratori privati.
c) Screening di massa a persone asintomatiche, partendo dagli anziani, da territori più densamente abitati, da categorie economiche esposte al pubblico (ristoranti, bar, alberghi…). Tale attività dovrà portare a centinaia di migliaia di controlli nei prossimi mesi. Sarà un lavoro concreto, chiaro, al di là della confusione che si è determinata sulle tipologie di controlli e al di là di annunci propagandistici che si rincorrono in Italia. A tal fine si svolge oggi una riunione operativa tra la task force regionale, i dirigenti del Cotugno e i responsabili di tutti i laboratori pubblici oggi attivi”.