Tutte le 28 autorità per la protezione dei dati dell’Unione Europea avevano chiesto alla piattaforma WhatsApp già l’anno scorso di interrompere la condivisione dei dati degli utenti con la “sorella” Facebook a causa di dubbi sulla validità del consenso degli utenti. L’agenzia italiana confermato che l’applicazione ha portato gli utenti a credere che non sarebbero stati in grado di continuare a utilizzare il servizio a meno che non avessero accettato i termini tra i quali la condivisione di dati personali.
Quando l’inchiesta è stata aperta sei mesi fa, al tempo stesso, come da richiesta dell’UE, un portavoce Whatsapp ha detto che la società stava lavorando con le autorità della protezione dei dati per rispondere alle loro domande, e si era impegnata a rispettare la legge.
Il servizio di messaggistica mobile statunitense, WhatsApp, è stato così multato per 3 milioni di euro (3,3 milioni di dollari) ufficialmente Venerdì in Italia per la scarsa trasparenza sulla condivisione dei dati con la sua società madre, Facebook.
L’applicazione WhatsApp è stata rilevata da Facebook nel 2014 e due anni più tardi, ha introdotto nuovi termini di servizio e privacy che in pratica condividevano l’accesso ai dati degli utenti WhatsApp con il “fratello” maggiore Facebook.
L’AGCM, L’autorità garante della concorrenza ha rilasciato una dichiarazione nella quale si legge “la possibilità per gli utenti WhatsApp di rifiutare la condivisione dei dati con Facebook è stata messa a disposizione ma posta in modo inadeguato.”
L’autorità ha anche criticato WhatsApp per l’introduzione di “clausole abusive” per il suo periodo di servizio, come ad esempio il diritto di tagliare i servizi o applicare ai clienti ricarica senza preavviso.
Nel mese di dicembre, la Commissione europea, che regola le questioni dell’antitrust nell’Unione europea, ha avviato un’indagine sulla condotta di Facebook prima del buyout di WhatsApp.
L’esecutivo Ue ha accusato Facebook di essere fuorviante e la Commissione imponeva di non poter integrare i dati dei propri utenti con quello di WhatsApp.Tuttavia, Facebook ha negato ogni addebito e ha promesso di spiegare tutte le sue azioni in merito.
La commissione ha confermato che potrebbe “colpire” l’azienda con una multa fino all’ 1% del fatturato annuo, circa 280 milioni di dollari, se non è soddisfatta dalla risposta del gigante di Internet.